belli e giovani... e che altro ancora?

Temat przeniesiony do archwium.
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Da un po' di tempo si accumulano nella mia testa alcune riflessioni... Per esempio rifletto sul fatto: con quanta facilità si usano in Italia 2 aggettivi: bellissimo e giovanissimo(eventualmente belli e giovani). Come mai queste riflessioni? Beh, non è difficile arrivarci guardando la TV italiana. Appena si nomina una signora che non è brutta, si dice che è bella, una che è carina - bellissima. La stessa cosa con "giovane": sono un ragazzo di 30 anni, oppure: lei è una madre giovanissima, ha 40 anni:)
Premetto che non voglio criticare, il motivo per cui scrivo, è perché trovo "strano" questo fatto. Cioé per me nominare bella quasi ogni persona è un po' "strano", si potrebbe nominarla senza dire se è brutta o bella. Oppure per me persone giovani sono quelle che hanno 20 anni, o qualche anno in più ovviamente, ma oltre i 30 le persone sono semplicemente adulte, e continuando - anziane(la terza età). Non trovo che dicendo " un uomo di 30 anni " oppure un uomo adulto qualcuno si possa offendere. Ma si vede che tutti vogliono rimanere giovani :D (e belli!:P)

Ecco... sono le cose che ho notato nella cultura italiana, perché fanno parte della cultura, dopo qualche anno che vivo in Italia. E chiederei gli italiani di non offendersi, perché queste erano solo le mie osservazioni, o meglio le differenze che ho notato tra la cultura polacca e quella italiana.

E voi? cosa avete notato di "strano"? Sia i Polacchi in Italia che gli Italiani in Polonia? Sono curiosa soprattutto delle osservazioni degli Italiani:) perché spero che ci faranno vedere delle cose di cui noi non ci accorgiamo, o che per noi sono normalissime, e per loro invece "strane"

Iwona
Quante volte mi fermavo a pensarci anch'io...:) Mi ricordo il mio stupore, quando il mio rospo ha definito Garou (che ha oltre 30 anni) "un bel RAGAZZO"... Ma quale ragazzo, è un UOMO!:) Poi le donne della tv italiana che letteralmente si bombardano a vicenda di complimenti... "sei bellissima", "sei meravigliosa"... e non so perché mi sembrano false come la volpe di "Pinocchio".;) Tra l'altro ha ragione Ilecka quando dice che non sono neanche tanto belle, e sicuramente solo pochissime si meritano di essere chiamate "bellissime". Sembra che qui in Italia ci sia una mania di sentirsi sempre belli e giovani, accompagnata da un lampo di paura negli occhi, al pensiero di poter essere considerati "maturi" o appena "carini". Come se la vecchiaia (ma qui hanno paura anche di avere 40 anni, quindi di quale vecchiaia stiamo parlando...;)) fosse uno stato terribile, ripugnante, come se essere belli garantisse una vita felice, come se solo la giovinezza e la bellezza assicurassero amici intorno... Guardate le ragazzine italiane il cui sogno più grande è diventare (ahimé!) una velina, fare un calendario (bah!), agitare le cosce nude davanti alle telecamere in quei movimenti strani e rigidi che loro chiamano "balletto"... In Italia esiste un culto dell'eterna bellezza, non puoi permetterti di invecchiare o di non essere "bella", devi cercare disperatamente di mantenerti intatta fino alla tomba. Ma la vita degli italiani (perché - stranamente - non sono solo le donne a comportarsi così) non sarebbe più facile e rilassata senza questo continuo stress?;)

L'altro giorno ho parlato col mio rospo di un'altra cosa: nella lingua italiana manca una parola da mettere tra "amico" e "conoscente". Qualcosa come i nostri "kolega" e "kolezanka". Qua si definisce amico chiunque, questa parola non ha quel significato profondo che viene attribuito alla parola "przyjaciel" in Polonia. La settimana scorsa il rospo ha ricevuto una telefonata da una ragazza che aveva conosciuto sull'autobus e che non sentiva da oltre un anno. Come l'ha chiamata parlandone con me? "Un'AMICA". Perché chiamarla "conoscente" gli pareva brutto. Ma che amica è se non la senti da un anno?:)

Un forte abbraccio a tutti,
Dee
posso ancora capire se si parla di una persona di 30 anni ma quando vedo un uomo di 45 e lo chiamano ragazzo..mi fa solo ridere..non avete mai pensato che il linguaggio si rispecchia poi nei comportamenti? Poi uno di 50 anni veramebte crede di essere ragazzo e si comporta di conseguenza..hihi ;))))))
ciao !!!!
Scusate se intervengo ma il discorso e' molto interessante......
Credo di conoscere il problema che ponete e devo dire che avete ragione.
La cultura in italia effettivamente in questi ultimi anni ha avuto un regresso incredibile.... Credo sia dovuto fondamentalmente alla televisione...in particolare al genere di televisione che il nostro nuovo "uomo forte" c'ha propinato in questi ultimi anni...
Molti non lo hanno ancora capito ma una dittatura oggi non si instaura con la forza della armi come poteva avvenire in passato, ma con la forza della persuasione, della costruzione del consenso, o nel creare una massa di cittadini acritici...... incapaci nella costruzione di un semplice pensiero.
E quale mezzo e' capace di fare tutto questo se non la televisione ???
Per cui la nuova forma di cultura ....e' quella televisiva..........
Quella cultura che per ovvie ragioni non ha bisogno di contenuti....ma solo di apparenze...... una cultura prettamente "visuale"
Per cui il ragazzo non aspira a divenire nel leggere magari un libro di Camilleri come lo scrittore.......ma "guarda" la televisione...."guarda" le veline ......
Da tutto cio' se ne deduce che rappresentando (la televisione) il mezzo di creazione della cultura.....e' ovvio che la persona semplice vede in essa il punto di riferimento e di imitazione per una suo miglioramento sociale.
E proprio per questo la bellezza.....l'eta'....e tutto che e' a questo assimilabile divengono nella nostra societa' le caratteristiche peculiari da possedere per non essere fuori dalla stessa comunita' "culturale" ....
In poche parole mentre l'analfabeta nell'epoca della vera cultura italiana veniva considerato il deviato....l'escluso.... l'Out.......
Oggi lo si puo' considerare invece il brutto.........quello fuori moda..........l'inpresentabile.....anche se potrebbe essere il nuovo Leopardi....
Ciao un Bacio (DEE anche da noi le caprozze e le pecorozze non sono uguali )
Condivido la tua opinione, Enzo anche se non credo che sia una peculiarità tipica soltanto dell’Italia. :)
I mass-media hanno dappertutto la tendenza di creare un modello del personaggio di successo sottolineando le caratteristiche “esterne” (non mi dite che in Polonia questo sia diverso!;)
Penso che sia un segno dei nostri tempi , della società consumista e frenetica ; la bellezza, essere sempre giovani sono diventati un altro “status symbol” accanto all’elevata posizione sociale, gli oggetti o i vestiti di marca etc.
Però, mentre non riesco digerire l’onnipresenza dei bei visi (visi “non contaminati dal pensiero” ;);) ) e delle gambe lunghe di velline, mentre mi circondano i “ragazzi” cinquantenni …. anche a me viene una riflessione…sulla differenza nel modo di vivere (certe situazione) tra gli italiani e polacchi. Vi farò un esempio: Mi ricordo un tema seguito nei miei primi giorni sul presente forum, si trattava d’una richiesta d’informazione da parte d’una ragazza polacca nel merito d’un locale ( una discoteca, per precisione), dove sua mamma (quarantenne) potrebbe andare a divertirsi ogni tanto. Mi ricordo i commenti , più o meno in questo tono: “ tua madre dovrebbe vergognarsi, a questa età, di andare ancora in discoteca”….. Probabilmente chi abbia fatto quel commento era “giovanissimo” e (forse)”bellissimo” e detestava l’idea che una donna adulta potesse voler passare suo tempo libero in mezzo alle altre persone adulte e forse anche “giovanissime”. Ed è proprio questa la differenza che noto, che in Italia le persone adulte al pari di giovani, vivono e si godono la vita, escono, si divertono, non provocando (di solito) ne lo sgomento, ne la dannazione. Mentre in Polonia sembra, che maggior parte delle persone vedono quelli che abbiano superato 35 anni come i “dinosauri” buoni a stare seduti davanti alla TV in ciabatte, e destinati a vivere la vita calma e “dignitosa”.
Ovviamente mi rendo conto di generalizzare un poco , ma …..solo un poco ;-)
Saluti:)
E' vero quello che ha scritto Dee sugli amici/conoscenti. Pero' vivendo a Firenze ho notato che è difficile i fiorentini chiamino qualcuno "amico", per esempio se parlano di una ragazza con cui lavorano, anche se i rapporti sono più stretti sarà sempre collega, oppure semplicemente dicono: è una ragazza che conosco. In questa direzione invece mi sembra una cosa poco simpatica, anzi fredda.

Tornando alla televisione, mi viene in mente che la maggior parte delle ragazze che si vedono in tv, indipendentemente dal motivo per cui sono lì, 90% di loro dice che vorrebbe fare ........ L'ATTRICE, ma è ovvio! E questa è un'altra cosa "strana" per me. Accipicchia, ma è proprio un popolo artista, quello italiano! Ma non sarebbe più interessante fare una cosa diversa da quella che fanno quasi tutti? :D

Invece riguardo a ciò che ha scritto trishya - è vero ciò che dice sulle abitudini degli "adulti", di come trascorrono il tempo. Mi dispiace che in Polonia non ci sia tutta questa libertà di fare quello che si vuole, perché c'è sempre qualcun'altro a guardare o a giudicare(sto sempre parlando degli adulti). Addirittura appena sono arrivata in Itaila e ho visto questi adulti uscire la sera a divertirsi ero un po' stupita, però la cosa mi è piaciuta. Perché fa piacere vedere la gente molto più grande di noi, che sa ancora divertirsi, vivere la vita lasciando ogni tanto da parte i problemi. Questa è una cosa molto positiva (ovviamente nei giusti limiti, perché le 60enni con la minigonna - potrebbero essere il prossimo argomento:P).
Sai, Ilecka, ho notato che ogni persona con cui uno lavora, indipendentemente dai rapporti che ci sono tra di loro, viene definita "collega", evidentemente per sottolineare il fatto di lavorare per la stessa azienda. Conosco persone che hanno legato moltissimo con un/a collega, ma comunque parlandone lo definiscono sempre "collega". E' semplicemente una definizione, come "compagno di scuola"; può essere anche amico suo, ma pur sempre rimanendo un "collega" (fino a quando uno di loro non cambia lavoro;))...

Per quanto riguarda le "ragazze tivù" con aspirazioni cinematografiche... Mi sa che a tutte le persone una volta entrate nel mondo dello spettacolo sembra di essere artisti con la "A" maiuscola, quindi di essere abbastanza bravi da diventare attori/attrici... Purtroppo non sempre è così, spessissimo (non voglio scrivere "di solito", anche se il tentativo è grande...;)) si entra a far parte di quel mondo tramite conoscenze e - sì sì, è inutile che cerchiate di negare - camera da letto. Avete mai visto il film di Muccino "Ricordati di me"? Non è una finzione, è la realtà. Più sei disponibile (in tutti i sensi) e più possibilità hai di diventare un viso (o corpo ;)) della tv italiana. Non contano molto le capacità effettive della candidata/del candidato, infatti il mondo dello spettacolo è pieno delle persone completamente incapaci che non sanno fare un cavolo (vedi per esempio il tanto adorato Costantino, o er Mutanda, o le "ballerine" presenti in ogni show, senza parlare poi della ragazza del "Processo di Biscardi" che è completamente inutile...).
PS. Si vede che è ora di andare a casa: dovevo scrivere "la tentazione", non "il tentativo".:)
A proposito di colelghi - hai ragione, anche se a me sembra una cosa un po' cattiva. Quando qualcuno diventa il mio amico, prima di tutto è mio amico, poi colelga ecc. Ma sarà solo la mia idea.

Comunque tornando al discorso di "cose strane":

avete notato la concezione del tempo all'italiana? In tv dicono: mandiamo la pubblicità, ci rivediamo tra pochissimi secondi(quanti? 3,4?). Il mio ragazzo dice: sto uscendo, ma intanto si deve ancora vestire. Dopo che ho riflettuto su questa cosa(alla fine penserete che non faccio altro che riflettere sulle stupidaggini:P) ho detto alla mia cognata(premetto che il mio ragazzo è pugliese): voi quando dite "ora" significa fra mezz'ora, e quando dite "fra poco" significa fra un'ora. La sua risposta: è vero:D Senza averci mai pensato ti dico che è così. Io vi dico che per me è un po' divertente, perché questa cosa è come una legge non scritta. Ormai mi sono pure abituata a questo, perché almeno quando aspetto gli amici alle 20 so che verranno alle 20.30 (se non più tardi!), ma quando la cosa è più seria di una semplice cena con gli amici, beh, allora non mi piace che qualcuno mi faccia perdere il tempo.

Voi cosa ne pensate? Avrete notato quanto sono rilassati gli italiani se si tratta degli orari...
ciao ilecka:)
io sto a bari ora e proprio a sabato scorso siamo usciti con amici e apuntamento era alle 21 e sai ci siamo visti alle 22.08 dopo una oretta questo ch emi da un grande fastidio mancanza di rispetto perche per me e mancanza di rispetto per li altri o dovrei dire francamente chi se ne fregismo.....lo stesso a universita ce tempo, no ti preocupare, stai trq - e una cosa fastidiosa....

altro che mi chiedo e una educazione - noi polacche siamo abituate di aver porta aperta da uomo, che passiamo prima, di parole grazie e scusa, io parola SCUSA non sento mai....

CODA - non esiste, vero? entri in qualunque posto e non esiste coda, si litiga perche ti prendono tuo posto.....

heheh forse italiani hanno di piu fantasia e non si limitano con educazione :P
(come sono cattiva)

saluti per trish, dee e enzo.....
Comunque con la parentesi che il mio ragazzo è pugliese volevo dire che non sono sicura se è così in tutta Italia o solo a sud. Perché anche qua a Firenze, abbiamo tutti gli amici meridionali, che hanno problemi con gli orari:D
Hai ragione - la questione del tempo è mancanza di rispetto.

Invece SCUSA - hmmm... potrei scrivere un libro su quante volte il mio ragazzo NON mi ha chiesto scusa. Però ormai gliel'ho fatto capire quant'è importante. E sta migliorando... :)
Sai Ilecka a me hanno chiesto come mai chiedo scusa cosi spesso e io nn riuscivo a capire uffa sai quando passo davanti a qualcuno e volgio spazzio "chiedo scusa", quando qualcuno sta in porta "chiedo scusa" e sai mi hanno detto che la mia educazione non e adatta per italia.....hmmmm dove siamo arrivati????
che la mia educazione non e adatta per
>italia

accidenti questa è grave però...
diciamo che e` un complimento per me.... :$
Immagino che lo consideri un complimento, ma guarda la cosa da un altro punto di vista: non è carino sapere che la società in cui vivi è tanto differente (sotto questo aspetto) da te...
Ilecka, non so se sia carino o meno sapere che la società in cui vivi è tanto differente da te :)…con questo non intendo dire che io non abbia una mia opinione nel merito :) intendo dire che indipendentemente dal fatto se una persona vive nel paese d’origine oppure in un paese “d’adozione”, ella si può sentire diversa dagli altri membri della società, di cui fa parte. Si può sentire diversa per motivi della propria cultura, religione, concezione della vita e molti altri…

Voglio dire, sentirsi differenti non deve per forza significare sentirsi delle qualità maggiori o minori nei confronti degli altri. Anche se, purtroppo, la condizione d’essere differente ad alcune persone crea un forte senso del disagio mentre per le altre diventa una fonte d’orgoglio o di presunzione.
Trovo, che dalle differenze si può sempre e comunque apprendere qualcosa d’interessante, se uno rimane abbastanza aperto ed interessato ad imparare..:)

Ora, anche a me, che sono abituata ai certi comportamenti degli uomini polacchi come essere lasciata passare per prima nelle porta, aiutata nel mettermi il capotto, oppure aiutata nel scendere dalla macchina (avete presente quelle macchine sportive, bassissime, che se uno non ti dia una mano a scendere, o meglio non ti tiri fuori , rimani lì con le ginocchia incollate alle orecchie e non sai come muoverti… ? ;-);-) ) …mancano quei piccoli gesti nella vita quotidiana…
Però, pur notando quella mancanza, mi ricordo sempre che queste siano le mie abitudini, le usanze del mio paese e le persone che mi circondano, essendo state educate diversamente, non hanno l’obbligo di conoscerle. Se invece io sento bisogno di quei gesti, posso sempre spiegare la mia esigenza e la sua origine….
Mi è successo di chiedere al mio ex-compagno di lasciarmi passare per prima nella porta, al che lui mi ha posto la domanda: “Perché”? Mica per dispetto, soltanto perché non capiva il motivo della mia richiesta, perché non l’aveva sentita mai prima.

Deviando un po’ dall’argomento ma rimanendo nel tema della (buona) educazione: fino ad oggi provoco lo stupore di miei vari amici, conoscenti, collegi quando alzandomi dal tavolo dopo il pasto dico “grazie” :-) Penso che anche quelli a cui ho spiegato il perché di questo fatto, non riescono a capirlo ne renderlo loro….. ma non mi meraviglio …siamo differenti:) ….per fortuna….
Saluti a tutti (Clivea compresa:) )
ciao trishya

innanzitutto la regola che si ceda il passo ad una donna alla porta....e' una normalissima regola di buona educazione italiana....anche se e' previsto solo quando si esca da un locale........quando ci si entra il passo spetta sempre all'uomo..... (e' una forma di protezione nei confronti della donna in quanto si entra in un posto sconosciuto e l'uomo va' in avanscoperta....)

Per quanto riguarda il grazie dopo aver pranzato sinceramente non l'ho capito..... tranne se ti e' stato offerto ovviamente....
alcuni ringraziano Dio ma ringraziare gli altro commensali non l'ho capito...... si puo' ringraziare per la loro compagnia....ma in Italia suonerebbe come un eccesso di formalismo... e non sta bene.
Clivea, magari invece di chiedere scusa, quando devi passare, piuttosto dì "permesso".
Mica devi chiedere scusa...

Ragazze tivù... ah ah... da tempo che riesco a guardare i cosìdetti programmi "varietà". Almeno risparmio il tempo, che non ho.
Oddio - NON riesco, intendevo...
Trovo le tue osservazioni molto interessanti e ti confesso che l'argomento mi appassiona, perciò vorrei contribuire alla discussione...

Per quanto riguarda l'uso delle parole e della lingua in generale l'Italia è in una situazione tremenda, l'ignoranza dilaga a causa della pessima televisione e dello scarso livello dell'educazione scolastica. Senza contare il fatto che in Italia negli ultimi trent'anni si è affermato un modello culturale che scimmiotta quello americano per cui non è importante quello che sei ma quello che hai, con tutte le conseguenze del caso...
Il vocabolario effettivamente impiegato è molto limitato, talora si usano parole in inglese, peraltro a sproposito, solo perchè non si conosce la parola italiana corrispondente.
Io spero ardentemente che i polacchi e le polacche (soprattutto ;-)), imparino bene l'italiano e vengano in Italia a insegnarcelo!!!

Per la questione dell'età, purtroppo da una parte è sempre il modello imposto dai media e dal consumismo che impone a tutti di essere belli e giovani, dall'altra, tuttavia, spesso l'età adulta si sposta sempre più in avanti nel tempo.
Forse avrai sentito dire che i ragazzi italiani vivono in famiglia fino a trent'anni e oltre e che le donne italiane fanno figli più tardi, ebbene tutto questo è vero e dipende da varie cose... A questo proposito ti invito a fare un giro sul sito di Beppe Grillo per farti un'idea... (http://www.beppegrillo.it/schiavi_moderni/).
Il discorso è lungo e complesso ma quello che dico a te e a tutti i polacchi è: state molto attenti o finirete come l'Italia o peggio!!! Forse siete ancora in tempo per fare scelte diverse, il benessere materiale vale ben poco senza la salute, l'amore, la cultura, la solidarietà ....

Amo il mio Paese e mi piange il cuore vedere come si è ridotto, spero che la Polonia non faccia errori simili...

Ciao
Ota ha ragione. Per passare si chiede "permesso" e "scusa" quando vuoi scusarti per qualcosa di sbagliato che hai fatto
CODA
Riguardo le code, Clivea, ti posso dire che al Nord e un po diverso. Ovunque ci sono i numerini da prendere ed aspettare il nostro turno. All'inizio mi dava fastidio ma adesso lo trovo fantastico: in banca, al Conad, Usl, Ospedale etc. E favoloso, aiuta molto la vita.
Un attimo, non è vero che non si può dire "scusa" per passare tra la gente, lo sento spessissimo qui; cmq sono d'accordo che "chiedo scusa" è esagerato, è un espressione usata (raramente) per scusarsi con qualcuno per aver fatto una cosa sbagliata, per un inconveniente ecc. ecc.
in italiano corretto per passare si chiede permesso non scusa...solo che spesso italiani non conoscono bene italiano. Scusare o scusarsi ha tutt'altro significato
Rimane il fatto che "scusa" viene usato anche per passare, se è corretto o meno.:) Tra l'altro secondo me non è sbagliato come concetto, in finale tentando di passare tra la gente in qualche modo li disturbi, quindi "scusa" non è del tutto fuori luogo. Così come quando vuoi chiedere la strada: dici "Scusa, per andare al Palazzetto dello Sport?", anche se non hai fatto niente di male, quindi non devi chiedere perdono a nessuno... :)
Dee, e la differenza tra la mentalita italiana e polacca. Vedi, quando chiedi l'informazione stai fermando qc percio disturbi, quando passi invece chiedi di avere il diritto che ti spetta. Comincia di pensare all'italiana
...bella quest'ultima frase... E come fai a sapere tu come penso io? Mi conosci, forse? Ho affermato soltanto che a Roma si dice anche "scusa" per passare, tutto qui. E' un dato di fatto. Per me il discorso è finito, non capisco perché devi per forza provare di aver ragione e sostenere che le cose possano stare solo così come dici tu... Un saluto.
Il punto è che continuando a chiedere scusa alla fine svilisci il significato stesso della parola e quando serve davvero scusarsi "scusa" ha perso un po' il suo effetto.
In fondo per essere cortesi ed educati il tono della voce e le parole sono ciò che fa la differenza.
Se ti dico "scusa, ti sposti che ho fretta" sembro comunque maleducato
Se ti dico con un sorriso "dovrei passare" sono certo che non avrai una cattiva opinione di me
:)
Temat przeniesiony do archwium.
1-30 z 53
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